lunedì 16 maggio 2011

Caos calmo

Stamattina voglio parlare del mio disordine. Partiamo dal presupposto che non credo di essere una persona disordinata. Mi definirei diversamente ordinata, perché nel mio disordine c'è comunque un ordine. La mia è piuttosto una confusione, tante cose messe in uno spazio troppo piccolo con un criterio non molto razionale. Quando però incontro delle persone davvero disordinate, che solo a guardarle immagini il caos nella loro testa, allora mi consolo. Io non sono affatto una persona disordinata, ho solo una serie di priorità tra le quali purtroppo non rientrano le cose pratiche della vita di tutti i giorni, come fare decentemente una valigia. Ma dico: già faccio uno sforzo abnorme per ricordare tutto quello di cui ho bisogno, devo spendere ulteriori energie a mettere le cose in ordine nella valigia? Se poi la devo disfare, a cosa serve? La logica, perdonate la vanità, è schiacciante. I vestiti che tolgo non vanno messi sulla poltrona perché prendono polvere. Benissimo. Li butto nell'armadio, qual è il problema? Polvere lì dentro non la prendono e si fanno anche un po' di compagnia. Poi il fatto che ci sono anche due zaini e tre borse in mezzo a loro, è un dettaglio trascurabile. Provate ad alzare le coperte. Il mio letto sembra tutto sistemato, in realtà nasconde il pigiama non piegato ovviamente e il tigrottino con cui dormo. Ma almeno non prendono polvere, no? Sul davanzale della finestra ci sono almento tre paia di scarpe, a rotazione, in base a quali scelgo di mettere la mattina. Per fortuna c'è Pannocchia Maria (per chi non la conoscesse è la mia ranocchia porta-biancheria) che nella sua pancia gigante nasconde tutti gli indumenti sporchi e mi evita brutte figure. Starete pensando che sono un po' fuori di testa, e forse è anche vero. Ma ci tenevo a precisare che, nonostante il dilagare negli ultimi tempi di un certo disordine nella mia stanza, in realtà dentro di me c'è un ordine quasi perfetto, uno stato di pace e di quiete. Mi mancava un tassello, come quando fai i puzzle da migliaia di pezzi e ne perdi uno, proprio l'ultimo, quello che ti permette di quadrare il cerchio. Io l'ho ritrovato proprio quando cominciavo a rassegnarmi. Era lì sul pavimento, nascosto dietro un angolo, ogni giorno sotto i miei occhi senza che me ne accorgessi. E adesso che l'ho ritrovato è diventato il pezzo più importante di tutti perché è quello che mi ha permesso di completare la mia vita. Quindi che importa che ho dimenticato i calzini rosa nella tua macchina?
Dentro di me tutto è in ordine.

E come un girasole giro intorno a te,
che sei il mio sole anche di notte.
Tu non ti stanchi mai, tu non ti fermi mai
con gli occhi neri e quelle labbra disegnate
e come un girasole giro intorno a te
che sei il mio sole anche di notte.




2 commenti:

  1. da qualche parte avevo letto 'il caos spesso genera la vita, laddove l'ordine spesso genera l'abitudine' :P

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  2. Sono pienamente d'accordo. Da quando nella mia esistenza è entrato il caos, ho cominciato a vivere ;)

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