mercoledì 11 maggio 2011

Nel bene e nel male

Purtroppo capita che involontariamente facciamo del male a coloro che sono intorno a noi senza rendercene conto e soprattutto senza volerlo minimamente. Sono queste le situazioni in cui ci si sente davvero in colpa. Non si agisce con cattiveria o per fare deliberatamente del male a qualcuno. Di certo si tratta di un comportamento superficiale, dettato dalla confusione del momento, da una distrazione, che sicuramente sono mancanze da condannare. Specialmente se la persona a cui abbiamo in un modo o nell'altro fatto del male è qualcuno a cui teniamo particolarmente. Ma proprio questo dovrebbe far capire che non è stato fatto con odio, con premeditazione. A volte le parole possono ferire nel profondo, come una lama sottile che si insinua sotto la pelle e quando arriva al cuore ti toglie il respiro e hai la sensazione di andare a fondo senza riuscire a risalire. E gli occhi, e il disprezzo che si legge in essi, e lo sguardo indifferente, sono ancora più dolorosi di qualsiasi altra punizione. E sono in questi casi che ci si aggrappa ad una parola, ad un sorriso, anche ad un silenzio inatteso, che sembrano quasi ridarci la speranza che non tutto è perduto, che ai nostri errori si può rimediare, che forse indietro si può tornare, che forse è ancora possibile ricostruire qualcosa di delicato ed estremamente prezioso che per colpa nostra è andato in frantumi. Forse non è sempre tutto così nero, forse davvero esistono le sfumature. Forse alla fine dei conti non è detto che per una cosa bella che ci viene donata, un'altra ci deve essere per forza tolta.
Voglio concludere con lo slogan dei sessanttottini francesi, uno slogan di speranza di un mondo migliore, di speranza per il futuro, un messaggio di pace e serenità che invita tutti a non disperare:
sous les pavés, jetés dans la mer, la plage



Forse alla fine di questa triste storia,
qualcuno troverà il coraggio,
per affrontare i sensi di colpa
e cancellarli da questo viaggio
per vivere davvero ogni momento
con ogni suo turbamento...
e come se fosse l'ultimo

3 commenti:

  1. penso che raggiunta una certa maturità le persone possano solo essere ferite da chi sta loro a cuore... è veramente brutto, soprattutto se consideriamo che solo è con loro che ci sentiamo più liberi di sfogarci e di essere noi stessi. sono le ultime persone al mondo a cui faremmo del male, anzi non faremmo mai loro del male volontariamente, però a volte capita e quando è così ci vien da pensare che forse succede fin troppo spesso perché ogni volta che facciamo male a qualcuno che amiamo è sempre una volta di troppo. non dovrebbe mai accadere... ma accade...

    io mi odio profondamente quando riacquisto lucidità e mi accorgo che il danno è stato fatto, che non ho saputo mordermi la lingua e tacere giusto quei 5 secondi in più per non essere quella serpe che sono stata :\

    RispondiElimina
  2. Questo post è meraviglioso. Non ho parole da aggiungere. Aggiungo una canzone che amo, e che si chiama come lui.
    "Passeranno canzoni ascoltate
    per un lungo momento
    che ci vivono accanto a dispetto del tempo
    Passeranno le piogge d'inverno
    dietro ai vetri appannati
    e un passare di stelle cadenti
    e desideri infiniti
    Passeranno i ricordi del cuore,
    le strette di mano
    chi si lega ai ricordi si sa,
    non può andare lontano
    gli amori così all'improvviso
    e di buona fortuna
    Passeranno poi tutte le cose
    nel bene e nel male
    nel bene e nel male..."

    RispondiElimina
  3. @Lilith: hai proprio ragione. Ogni volta che facciamo del male a qualcuno che amiamo è una volta di troppo.
    @puntaspilli: sentire da te che questo post è meraviglioso è un regalo grandissimo. Grazie.Ho ascoltato la canzone, è davvero bella.

    RispondiElimina